PER FORTUNA IL FUNZIONARIO COMMERCIALE SAPEVA FARE IL MASSAGGIO CARDIACO (David Foster Wallace)
PER FORTUNA IL FUNZIONARIO COMMERCIALE SAPEVA FARE IL MASSAGGIO CARDIACO (David Foster Wallace)

PER FORTUNA IL FUNZIONARIO COMMERCIALE SAPEVA FARE IL MASSAGGIO CARDIACO (David Foster Wallace)

Il racconto breve in questione, presentato in occasione dell’incontro degli “Amici del Libro” del 5.2.2024, si inserisce nella raccolta di racconti brevi di David Foster Wallace dal titolo “La ragazza dai capelli strani”, edito da Minimum Fax con la traduzione di Martina Testa.
Wallace ci racconta, con il suo stile narrativo caratteristico e polarizzante (nel senso che piace o non piace!), dell’incontro fortuito e drammatico tra un Funzionario Commerciale e un Vicepresidente Responsabile della Produzione Estera una sera tardi nel Garage Dirigenti dell’azienda per la quale entrambi lavorano e di come il primo abbia tentato di salvare (con successo?) la vita del secondo, vittima di un improvviso attacco di cuore.
Al di là della storia in sé, presto riassunta come sopra e che altro non è che un frammento di racconto dal finale aperto, colpisce lo stile narrativo di Wallace: le frasi sono alternativamente brevi, piane e disadorne oppure eternamente lunghe, ricche e dallo stile ricercato, tempestate di subordinate portate al limite, che spesso divagano verso dettagli estemporanei inseriti e ripetuti quasi “a tradimento” in tutte le fasi di un racconto dalla serrata cadenza ritmica. Frasi, queste ultime, che si caratterizzano per un certo minimalismo – questo si – nella punteggiatura, il tutto a creare, in combinazione con improvvise frasi brevi ed essenziali, uno stile dinamico e cardiovascolare, che non ammette distrazioni e che stimola continuamente la “creazione di immagini” nella mente del lettore per tutta la durata del (pur breve) racconto.
Lo stile di scrittura di Wallace conquista grazie ad inverosimili ed inaspettati accostamenti linguistici e terminologici quali quelli usati per descrivere quel senso di “particolare inquietudine subsonica” generata dal percorrere ad ora tarda i corridoi aziendali vuoti, grigi e desolati, piuttosto che con la descrizione di dettagli presenti nell’ambiente circostante, nella storia personale o nelle fattezze fisiche dei protagonisti. Dettagli che apparentemente distraggono rispetto al fil rouge del racconto ma che, per via di una sorta di psico-meccanismo di autoprotezione della mente umana, potrebbero verosimilmente essere notati da ognuno di noi in una situazione di particolare stress e concitazione come quella che stanno vivendo i due protagonisti della storia.
Un racconto, dunque, consigliato a chi cerca una lettura fresca, dinamica e sfidante, caratterizzata da una ritmica perdifiato e ricca di continui stimoli “visivi”.

Marco Rampf

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