IL SIGNORE DEGLI ANELLI (film)
IL SIGNORE DEGLI ANELLI (film)

IL SIGNORE DEGLI ANELLI (film)

La Compagnia dell’Anello

Non solo un fantasy

Regia: Peter Jackson è un regista nato in Nuova Zelanda (1961). Fin da piccolo è affascinato dal mondo del cinema, in particolar modo da quello fantasy. All’età di 9 anni inizia a girare i suoi primi cortometraggi con una cinepresa Super 8 regalatagli dai suoi genitori. Non è un grande studioso, ma è grazie alla sua passione e tenacia che gli permetteranno di  realizzare vari cortometraggi che lo porteranno alla sua prima regia di successo con Creature del Cielo (1994) vincitore dell’Oscar come migliore sceneggiatura. Ma è nel 1999  che inizierà a dirigere la trilogia de Il Signore degli Anelli, vincitore di oltre 11 Oscar, che ancora oggi è considerato un capolavoro cinematografico.

Trama: La trilogia de Il Signore degli Anelli (adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di J.R.R. Tolkien) ha come protagonista un giovane hobbit, Frodo Baggins, che viene chiamato a vivere quella che sarà la sua più grande avventura. Tutto ha inizio quando il giovane Frodo eredità dallo zio Bilbo un anello. Anello che risulta essere l’unico anello, ovvero quello capace di dominare gli altri anelli del potere: «Un Anello per domarli, un Anello per trovarli, un Anello per ghermirli e nel buio incatenarli». Il piccolo hobbit, inaspettatamente, si trova a possedere l’anello di Sauron, il signore oscuro. Frodo comprende che il destino della sua Contea e di tutta la Terra di Mezzo è nelle sue mani. Guidato e sostenuto dal suo amico stregone, Gandalf, il giovane hobbit decide di intraprendere il lungo viaggio verso i fuochi di Mordor per distruggere l’anello. Viaggio che non farò da solo, ma accompagnato da altri tre hobbit, due umani, un nano e un elfo, La Compagnia dell’Anello.

Perché guardarlo?: Il Signore degli Anelli offre allo spettatore la possibilità di riflettere su temi che toccano la vita di tutti i giorni. Sicuramente la lotta tra il bene e il male è il tema che risalta maggiormente, ma ad una visione ed un’analisi più attenta dei singoli personaggi è possibile portare alla luce argomenti che possono aiutare a riflettere sulla nostra vita di fede. Questo è possibile perché alla fonte del capolavoro di Jackson vi è la penna del grande scrittore inglese J.R.R. Tolkien. Infatti, è lo stesso scrittore in una delle sue lettere scritte al suo amico gesuita Robert Murray a dichiarare che il suo romanzo è un’opera fondamentalmente religiosa e cattolica perché la presenza di verità cristologiche su Dio e sull’uomo sono evidenti all’interno dell’orizzonte in cui si sviluppa la storia. Lo strumento con il quale Tolkien mostra il suo essere uno scrittore cattolico è quello della fantasia, perché è grazie a questa capacità dell’uomo che rende lo scrittore un sub-creatore, ossia un cooperatore alla creazione divina. Tolkien è convinto che la fantasia sia uno strumento dal profondo valore teologico capace di comunicare in maniera incarnata non solo le verità di fede, ma anche quelle sull’uomo nella sua dimensione etica e spirituale. Il sub-creare manifesta per Tolkien il legame tra Dio e l’uomo.

don Vincenzo

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